AI GENITORI LETTERA DEL M° F. DEGLI ESPOSITI
Scritta dal Maestro di Judo Franco Degli Espositi e rivolta ai genitori dei judoka. Penso che questa lettera riassuma tutta la bellezza e la profondità di un’attività che è sì uno sport, ma nella pratica molto molto di più. Eccola riportata.
Moltissimi sono convinti che il Judo sia uno sport. E’ vero: lo è: ci sono le gare, i campionati a tutti i livelli, dalle gare locali alle olimpiadi, ma il Judo non è solo questo.
Alcuni credono che sia essenzialmente una tecnica di difesa, uno strumento di autocontrollo fisico e psicologico, insomma un’arma. Il Judo è anche un’arma, ma il suo spirito và ben oltre questo aspetto superficiale. Infatti, chi possiede quest’arma tanto meglio la conosce tanto più è portato a non usarla.
Altri credono che il Judo sia un’arte. Certamente a determinati livelli si può creare col proprio corpo qualcosa di piacevole, paragonabile al linguaggio della danza o a quello figurativo esprimendo così fantasia, creatività, sensibilità, personalità. Certamente il Judo è anche arte, ma non solo.
Il Judo è molto di più di tutto questo.
Il Judo è la via per ricondurre l’uomo a se stesso ossia recuperare quelle qualità umane che si sono perdute in questa società, spesso priva di ideali spirituali.
Un esempio è l’Umiltà. Occorre accostarsi al Judo senza presunzione, disposti ad essere quello che si è senza arroccarsi dietro maschere di posizioni sociali.Il professore, il dottore, l’operaio sono tutti sullo stesso piano, tutti uomini uniti nello sforzo di migliorare se stessi e gli altri.
E poi c’è la Sincerità. Sulla materassina non serve fingere, non serve voler sembrare più bravi di un altro, bisogna fare e basta. Fare quello che si può col massimo impegno. Insomma, bisogna essere sinceri con se stessi e saper guardare dentro di sé.
Non è certamente facile per un adulto, ma per un bambino sì. Basterà indicargli LA VIA.
Si può riuscire anche con gli adulti, se si rendono disponibili a rifiutare qualsiasi rivalità e rancore. Se si aprono ad amare l’altro, il diverso e a non vederlo come un avversario ma un compagno di viaggio.
Il Dojo è il luogo della serenità, dell’amicizia della mutua prosperità, dove tutto questo può realizzarsi.
Inoltre, occorre amore per il Judo. Non si fa Judo per essere più forti, per denaro, per imparare a difendersi o per ambizione sociale. Il judo si pratica perché lo si ama. In caso contrario faremo della buona ginnastica, mai del buon Judo.
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