La parola judo è composta da due caratteri giapponesi (kanji): 柔 (jū, cedevolezza) e 道 (dō, via) e significa quindi via della cedevolezza, riferito alla forza nemica; ciò insegna che il modo per vincere una forza nemica non è l’opposizione, ma il contrario, cioè sfruttandola e dirigendola per il proprio fine.
L’assecondare la forza nemica è un tema fondamentale nella cultura del guerriero samurai, che riprende uno dei concetti espressi nel buddhismo e nel “Libro dei Mutamenti” (Yijing) che afferma che l’universo è regolato da correnti di forza e che occorre incanalarsi in queste correnti applicando la forza minima necessaria ad ottenerne il controllo. Se ci si oppone a queste correnti di forza non si ottengono risultati perché si perdono energie.